Prima era la fabbrica della Fiat negli anni '70, ora è diventato un parco. È anche questo il segno del cambiamento dei tempi. Proprio qui, nel 1980 ricordo di aver fatto uno spettacolo teatrale, in un grande stanzone che era adibito a sala-teatro dall'allora Fiat. Me lo ricordo proprio enorme, tipo due minuti per arrivare fino in fondo, sarà stato lungo quasi 100 metri. Vicino a questa area, che ora si chiama Parco San Donato, ci sono passato molte volte per andare a scuola o alla mia tv giovanile. Negli anni '90, quando la fabbrica era diventata inattiva, girai un filmato che illustrava architettonicamente come si sarebbe trasformata questa area. Ricordo di aver visitato tutti i piani alti dei palazzi vicini per filmare quella zona, che dopo poco sarebbe stata rasa al suolo. In cuor mio pensavo che difficilmente avrei visto il progetto finito ed invece dopo 20 anni eccolo qua. C'è un centro commerciale, un polo universitario, il nuovo palazzo di giustizia, appartamenti per lo più abitati da studenti e questo grande parco. Un bel parco, vivo, con un lago artificiale, un fontanello per l'acqua ma poca ombra ancora, si sa le piante hanno bisogno di tempo per crescere. Purtroppo alcune cose sono state già imbrattate dai soliti, che pensano forse di essere dei grandi artisti, dimenticando che gli artisti, per primi, rispettano l'arte degli altri. Si sa, la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Però mi chiedo anche: ma quella mamma avrà l'educazione per educare i propri figli al rispetto del prossimo? Scusate ma non mi va proprio di rispondere adesso. Torno a godermi il sole e la magia di questo nuovo parco.
mercoledì 24 aprile 2013
lunedì 8 aprile 2013
Vento di rinnovamento
Passano le giornate, passano le feste ed è passata anche questa Pasqua. Nell'aria però si avverte un "moto di cambiamento": nella Chiesa è arrivato un Papa dall'Argentina, un uomo umile e dalla parte dei poveri. Nella politica, anche lì, c'è una ventata di novità "forzata", insomma una specie di rinnovamento, con la messa nei musei di molti soggetti che ormai erano da imbalsamare. Che stia per iniziare l'era del buon senso e dell'uguaglianza? A questo punto penso: o bene bene, o male male. Abbiamo vissuto fino ad ora piuttosto bene, facendo spesso quello che ci piaceva e, a volte, non nel rispetto delle regole più elementari del vivere comune. Questo Papa che si mette al pari degli altri e che dà il buon esempio di non voler vivere nel lusso, ormai conclamato della Chiesa, ci fa riflettere. E poi ha un magnetismo ed un sorriso contagioso, di chi è venuto qui per ascoltare, prima di tutto. Di queste feste mi rimarrà l'immagine di Papa Francesco, che fa la lavanda dei piedi ai detenuti del Carcere Minorile e la parola di uno di loro: "Mi sono sentito amato.". È straordinario quanto poco serva per amare ma è altrettanto straordinario quanto poco serva per dimenticarsene.
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